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Perché Lombroso è considerato il padre del moderno diritto penale? Cosa dimostra la sua opera L'uomo delinquente? Risponde Pierluigi Baima Bollone, professore di medicina legale
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La criminologia è la scienza che studia i reati, gli autori, le vittime, i tipi di condotta criminale (e la conseguente reazione sociale) e le forme possibili di controllo e prevenzione. È una disciplina sia teorica che empirica, sia descrittiva che esplicativa, sia normativa che fattuale. L'oggetto fondamentale di studio è il reato, la cui definizione è esclusivamente sociale. Sono stati fatti in passato tentativi di arrivare a definire dei crimini naturali, condivisi come tali da tutte le culture, ma essi hanno portato sostanzialmente ad un nulla di fatto; il reato non è un fatto biologico o assoluto, ma il frutto di una certa definizione sociale che varia in funzione del tempo (storia) e dello spazio (geografia), ossia varia da cultura a cultura. Crimine, diritto e cultura sono pertanto concetti profondamente interrelati tra loro. Un interessante campo di studio della criminologia, che ha a che fare proprio con la sua concezione relativistica, riguarda lo studio della percezione di gravità dei reati. Il codice penale colloca i reati in un ordine di gravità mediante differenze di intensità nella pena prevista. Tuttavia la percezione collettiva dei reati stessi, il modo cioè in cui l'opinione pubblica li valuta in un determinato momento storico, può essere notevolmente diversa. Sono stati proposti degli indici di gravità soggettiva dei reati in modo da classificare le condotte criminali non più in accordo con la gravità della pena prevista, ma secondo l'intensità dell'attribuzione di gravità da parte di un campione rappresentativo dell'opinione pubblica. Tuttavia, compito prioritario della criminologia, rispetto il diritto penale, è quello di ricordare ai giuristi che "il reo va sempre perseguito per quello che fa, non per quello che è". Origini storiche Dal punto di vista storico, i primi albori della criminologia si hanno con l'affermarsi della cultura illuminista nel XVIII secolo e in particolare con l'intellettuale giurista italiano Cesare Beccaria e il suo trattato Dei delitti e delle pene. Nasce in questo contesto la cosiddetta scuola classica, imperniata sui concetti liberistici del diritto penale. Successivamente, nell'Ottocento, con lo sviluppo delle scienze empiriche (psicologia, sociologia, antropologia), nasce la scuola positiva, che si articola in due direzioni: lo studio dell'uomo che delinque secondo l'approccio medico-biologico In seguito, con il moltiplicarsi delle ricerche e delle conoscenze psicologiche, la scuola positiva assume un indirizzo psicopatologico e psichiatrico. La delusione conseguente alle eccessive aspettative che si erano formate in relazione alla possibilità di affrontare scientificamente i problemi della criminalità porterà all'emergere di approcci di criminologia critica (di impostazione marxista) e di anticriminologia da un lato, e dall'altro al riemergere della scuola classica nel filone oggi denominato neoclassico. _________________________________________________________________
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La criminologia moderna Attualmente la criminologia si configura come una scienza multidisciplinare ed interdisciplinare che ricorre preferenzialmente ad un approccio multifattoriale. Non c'è infatti un'unica causa universale dell'agire criminoso, bensì una costellazione mutevole di possibili variabili causali. Queste andrebbero valutate caso per caso nello specifico contesto sociale sotto il profilo della criminogenesi e della criminodinamica. L'idea dominante è quella della Nuova Difesa Sociale: è giusto che la società si difenda dalle condotte criminali ma è imperativo il massimo rispetto dei principi dello stato di diritto, puntando al pieno reintegro nella società per chi ha commesso dei reati. Ciò è possibile attraverso opportuni trattamenti durante il periodo detentivo e soprattutto favorendo il ricorso a misure alternative alla detenzione (ad es. semilibertà, liberazione anticipata, detenzione domiciliare, affidamento in prova al servizio sociale) e programmi di recupero. Criminologia e psichiatria forense Lo studio delle tossicodipendenze e quello delle malattie mentali, nei possibili risvolti criminologici, è di competenza di quel ramo della criminologia che è formato dalla psichiatria e dalla psicopatologia forense.Il maggiore campo applicativo di queste discipline riguarda la questione dell'imputabilità, a sua volta collegata alla valutazione della capacità di intendere e di volere. Per la legge italiana, se manca pienamente la capacità di intendere e/o di volere, il reo non è imputabile e nei suoi confronti vengono prese delle misure di sicurezza a carattere anche terapeutico; se invece la capacità di intendere e/o di volere è grandemente scemata, il reo è imputabile ma la pena è diminuita (e possono essere prese delle misure di sicurezza). Sovrapponibile alla psichiatria forense (ma non sostitutiva) è la criminologia clinica, il DPR 27 luglio 1988, n 352 e il DM 5 dicembre 1997, sui compensi giudiziari ai periti e consulenti, affermano: “Per la perizia o la consulenza tecnica in materia psichiatrica o criminologica clinica spetta un compenso di…”. Ciò, a riprova che le due specializzazioni cliniche sono sovrapponibili. Difatti, la psichiatria si pone il compito della diagnosi, mentre la criminologia clinica, più correttamente, quello della criminodiagnosi e della criminogenesi, in rapporto all’art. 40 del c.p. (nesso di causalità). Un esempio interessante di impiego delle fonti informative e documentali consiste nel monitorare, per un dato periodo temporale, tutti i casi di un determinato reato riportati dalla stampa (ad esempio i casi di neonaticidio, infanticidio e figlicidio). Contando le notizie apparse sulla stampa si effettua una conta anche del relativo reato, che si può analizzare secondo le sue caratteristiche sociodemografiche di manifestazione (il luogo, i protagonisti, il contesto sociale, la dinamica dell'evento, e così via).
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SCIENZE & DROGA L'effetto delle droghe sul cervello: la cocaina (Scientific American)
Fonte:
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Bibliografia:
* [[Alessandro Baratta]], ''Criminologia critica e critica del diritto penale'', il Mulino, Bologna, 1982 -*Isabella Betsos Merzagora. ''Lezioni di criminologia''. Cedam, Padova, 2001
*Gianluigi Ponti. ''Compendio di criminologia''. Cortina, Milano, 1999 - *Augusto Balloni. ''Criminologia in prospettiva''. Clueb, Bologna, 1983 -*Francesco Sidoti, ''"Criminologia e Investigazione",'' Giuffrè, Milano 2006 -*Fernando Mantovani, ''"Il problema della criminalità",'' Cedam, Padova 1989 - *Saverio Fortunato, ''"Senso e conoscenza nelle scienze criminali",'' Colacchi, L'Aquila 2007 - *Dario David, ''"La vera storia del cranio di Pulcinella: le ragioni di Lombroso e le verità della fisiognomica",'' Magi, Roma 2007 - Antonio Parente, "Giovanni Passannante anarchico o mattoide?, Bulzoni Editore, Roma 1989
"Fonte: wikipedia.it"
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